Se nell’Odissea è Ulisse che parla, ora – tremila anni più tardi – è Circe che ci dice il suo punto di vista, su di lui e sugli uomini. La poetessa canadese Margaret Atwood invita a leggere il mito di Circe da una nuova prospettiva femminile, e trova un nuovo modo di leggere la tradizione. E se la colpa non fosse sempre delle doti seduttive e incantatrici della donna ma anche dell’incapacità degli uomini di instaurare un rapporto di parità e reciproco rispetto? Se le donne fossero stanche di essere circondate sempre da uomini superpotenti e aggressivi e cercassero invece un altro genere di compagno, capace di non temere la propria vulnerabilità? Ribellarsi al mito e ad un copione già scritto, come insegna la Circe della Atwood, può portare a un cambiamento rivoluzionario nel rapporto tra i sessi. Non più uno scontro, ma un incontro condiviso.
Il Recital può prevedere la costruzione di un Coro in ogni luogo in cui viene presentato, a seguito di un breve laboratorio con un gruppo di cittadini: appassionati di teatro, partecipanti a corsi o scuole di teatro, studenti delle scuole superiori.
di Margaret Atwood
traduzione di Cristiana Franco
con Sara Donzelli
al pianoforte Angelo Comisso
sculture di scena Francesca Bizzarri
regia di Giorgio Zorcù