Il mondo dei Grimm

In scena ci sono i due fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, nel momento in cui, ormai cinquantenni, furono cacciati dall’Università di Gottinga per motivi politici. Ci siamo immaginati che andassero a rifugiarsi nella Casa dell’Infanzia, e lì riprendessero a giocare con le parole e con le leggende, come quando – in gioventù – scrivevano le loro fiabe, diventate le più lette e popolari del mondo.

I due attori giocano con la scena come i Grimm giocavano con la pagina bianca, creando un mondo fantastico di travestimenti, suoni e giochi d’ombra. Jacob, più austero e intellettuale, dà le idee; Wilhelm, più carnale e giocoso, ci sa fare con la penna e scrive. La notte è la regina incantatrice, dove niente è come appare: da uno specchio si sprigiona Biancaneve, che si narra per intero in una costruzione/rievocazione in diretta; dalla paura del bosco nasce Cappuccetto Rosso, concentrata nel dialogo “bambina – lupo”; infine Cenerentola, la fiaba in assoluto più popolare, di cui rimane l’essenza di una danza nella cenere, simbolo della fine di ogni speranza ma anche elemento da cui spunta la scarpetta d’oro della salvezza, con cui la vittima si avvia verso una nuova vita e un destino felice.

Di e con Sara Donzelli e Alessandro Ferrara
costumi Marco Caboni
scenografia Francesca Bizzarri
regia Giorgio Zorcù